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3° Colloquio del Mediterraneo: 7 – 8 novembre 2018

L’Africa è un continente presente, per motivi diversi, nelle agende di tutti gli Stati. Di essa si temono i flussi migratori conseguenti alle guerre, ai massacri, alle carestie dovute alle situazioni climatiche, che rendono in alcuni Paesi impossibile la sopravvivenza. Vari Stati poi si contendono le sue materie prime. La Cina per esempio sta investendo capitali enormi, costruendo opere gigantesche in strade e ferrovie, in contraccambio di uranio ed altre materie prime. L’Europa, purtroppo con conflittualità interne, ritiene fondamentale per l’Africa una crescita in autonomia, uno sviluppo, che consenta agli abitanti di vivere nei propri Paesi senza bisogno di emigrare. Si parla di partenariato Europa-Africa.

Sul tema vuole soffermarsi il 3° Colloquio del Mediterraneo, promosso a Palermo dalla Cattedra Rezzara di studi sul Mediterraneo unitamente all’Istituto Arrupe e la collaborazione dell’Università degli studi sul tema “Presupposti culturali per un partenariato Europa-Africa” nei giorni 7-8 novembre 2018, ospitato nella Sala delle Capriate di Palazzo Steri (Rettorato dell’Università). Al Colloquio partecipano studiosi africani del Maghreb ed anche dell’Algeria, Tunisia, del Senegal, dell’Uganda, del South Sudan. Nel confronto si vuole individuare, con un dialogo alla pari, i presupposti culturali per un possibile volontariato Europa-Africa. I mezzi economici sono indispensabili, ma risultano vani se non impegnati nella crescita umana e culturale degli africani stessi. Le persone sono e restano il fattore centrale dello sviluppo. Sono allora le istituzioni formative, l’organizzazione sanitaria e sociale, la promozione della partecipazione, le esperienze di cooperazione produttiva gli elementi essenziali della crescita dei popoli. Tutto ciò va individuato e creato, a partire dalla cultura locale, per conoscere e per valorizzare.

L’Occidente secolarizzato rischia di essere di ostacolo anziché di aiuto in un partenariato non radicato sui valori della cultura africana e può diventare nuova forma di colonialismo. Ecco perché un colloquio si basa sull’ascolto reciproco e sulla ricerca congiunta delle forme di cooperazione. La Cattedra Rezzara vuole così individuare orientamenti possibili al riguardo, riflettendo su tre settori: la dimensione culturale fra tradizioni locali e globalizzazione, la possibile cooperazione internazionale economica ed industriale, lo sviluppo dei popoli africani attraverso la promozione umana.

Il Colloquio è aperto dal prof. Salvatore Mancuso, professore di diritto africano in Cina. Le tre sessioni di lavoro sono coordinate dall’Università di Palermo rispettivamente dal Pro-Rettore all’Internazionalizzazione prof. Ada Maria Florena e dai professori Vincenzo Provenzano ed Antonello Miranda. L’evento fa parte delle attività significative di “Palermo, capitale della cultura 2018”. Collaborano al Colloquio enti nazionali come l’Istituto internazionale Toniolo dell’ACI, il Centro italiano femminile, la Croce Rossa italiana, la Caritas regionale e la Diocesi di Mazara del Vallo, oltre ai due enti promotori della Cattedra l’Istituto di scienze sociali “Nicolò Rezzara” di Vicenza e l’Associazione laici nella Chiesa e cristiani nella società di Alessandria della Rocca di Agrigento.

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