Con l’avvio del nuovo liceo di Scienze Umane dell’Istituto Gonzaga, quest’anno ha preso un’iniziativa formativa nel quadro di una convenzione tra l’Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” e l’Istituto Gonzaga. Un’intesa tra due Istituzioni gesuitiche orientata a creare occasioni concrete di formazione per gli studenti, in continuità con le tre ricerche condotte all’interno dell’attuale edizione del Programma di ricerca Idea – Azione, promosso dall’Istituto Arrupe. Il percorso è stato coordinato da Giuseppe Rizzuto, docente del Gonzaga, e da Massimo Massaro, coordinatore del Programma di ricerca.
Tra novembre e dicembre, all’interno degli Action Days, agli studenti del terzo e quarto anno è stato proposto un itinerario composto da quattro incontri, ideati per mostrare da vicino un approccio alternativo alla ricerca sociale: non solo teoria, ma esperienze, attività, linguaggi alla loro portata.
Il percorso si è aperto con un’introduzione al paradigma pedagogico ignaziano, curato da Massimo Massaro, che ha sottolineato l’importanza di una formazione capace di stimolare riflessione, responsabilità e capacità critica. È stato illustrato come questo approccio non sia solo un modello educativo, ma anche uno strumento per leggere la realtà con maggiore profondità, collegando esperienza personale, analisi e azione.
Durante il secondo incontro, tenuto da Valerio Lombino, gli studenti hanno portato un piccolo “archivio personale”: oggetti che raccontano tappe, passioni e ricordi della propria vita. Una cintura di karate, un trofeo, una polaroid… una collezione di frammenti biografici utilizzati per riflettere sul valore della memoria e sulla costruzione dell’identità.
Il percorso è proseguito con un incontro tenuto da Alessio Castiglione, che ha avuto come focus la relazione tra sé e la città. Dopo una prima condivisione di interessi e passioni personali, Alessio ha guidato gli studenti nella scrittura di un breve testo su come vorrebbero che Palermo cambiasse, immaginando miglioramenti e trasformazioni secondo le proprie priorità. Un esercizio di visione e responsabilità civica.
Nel quarto incontro, a cura di Mirco Vannoni, si è partiti dagli oggetti che ciascuno aveva portato come souvenir di altre città, per riflettere su cosa rende riconoscibile un luogo. Dopo un confronto su simboli iconici, gli studenti hanno disegnato una mappa personale di Palermo, segnando i luoghi che contano davvero per loro: casa, scuola, sport, ritrovi. Il laboratorio si è chiuso con un invito a guardare la città anche dalla prospettiva di chi vive ai margini, per coglierne luci e ombre con maggiore consapevolezza.
L’intero percorso è stato condotto con un approccio partecipativo e accessibile, calibrato sulle esigenze di un pubblico giovane e finalizzato a far sperimentare concretamente le dinamiche della ricerca sociale. L’esperienza ha permesso agli studenti di maturare una maggiore consapevolezza dei processi attraverso cui si osserva e si interpreta la realtà, a partire dal proprio vissuto quotidiano.
Per entrambe le istituzioni, il progetto ha rappresentato una conferma del valore della collaborazione educativa e della necessità di formare nuove generazioni capaci di leggere criticamente il presente e di contribuire in modo responsabile al cambiamento della città e della società.




