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Ciao Ferdinando

Con profonda tristezza apprendiamo la notizia della scomparsa di Ferdinando Fava, professore ordinario di antropologia urbana all’Università di Padova e ricercatore di fama internazionale.

La sua carriera è stata dedicata allo studio delle città, delle periferie e delle dinamiche sociali che le attraversano, con un’attenzione particolare ai processi di marginalità e alle forme di giustizia spaziale. Ha collaborato con istituzioni accademiche in Italia, Francia, Argentina e oltre, portando ovunque il suo approccio rigoroso e profondamente umano alla ricerca.

Un capitolo fondamentale della sua vita professionale è stato il lungo impegno all’interno del nostro Istituto dove, venticinque anni fa, introdusse una rilettura originale del paradigma pedagogico ignaziano. Questa prospettiva ha aiutato generazioni di studenti e ricercatori a riconoscersi come portatori di un’originalità personale unica, da valorizzare e mettere in luce, affinché ciascuno potesse accedere pienamente alla propria autenticità e metterla a servizio della comunità.

Tra i suoi scritti più importanti spicca “Lo Zen di Palermo. Antropologia dell’esclusione” (Franco Angeli, 2008), nato dopo sette anni di ricerca etnografica immersiva nel quartiere del capoluogo siciliano. In questo volume, Fava ha raccontato dall’interno le vite, le sfide e le risorse di una comunità spesso ridotta a stereotipo, offrendo una lettura critica e umana di uno dei contesti urbani più complessi d’Italia. L’opera è oggi considerata un classico dell’antropologia urbana.

Ferdinando era un uomo umile, capace di avvicinarsi a chiunque senza pregiudizi; colto, con una cultura vasta e profonda che sapeva condividere con semplicità; empatico, attento alle storie e ai sentimenti altrui; profondo, capace di andare oltre le apparenze per cogliere l’essenza delle persone e delle situazioni.

Ci lascia un’eredità importante — fatta di pensiero, metodo e visione — che porteremo avanti con ancora più convinzione, per onorare la sua memoria e continuare il cammino che ci ha indicato.

Le sue lezioni, i suoi scritti e il suo esempio continueranno a ispirare studenti, colleghi e comunità. Oggi il mondo accademico e civile perde una voce lucida e appassionata, capace di leggere la complessità del presente e di immaginare un futuro più giusto.

Ciao Ferdi e grazie per tutto ciò che ci hai trasmesso.