L’intercultura è «di casa» anche all’Istituto Arrupe. Di casa nel senso che, all’occorrenza e in semplicità, può diventare spazio di accoglienza, di condivisione, di convivialità.
Giovedì 13 novembre, da Mazara del Vallo, un gruppo di donne tunisine e mazaresi sono venute per una gita a Palermo, accompagnate da don Francesco Fiorino, direttore della Caritas di Mazara.
“Donne insieme”: così si chiama il progetto della Caritas che le accomuna nei corsi di cucina, mosaico e badanti, e che ha come obiettivo quello di favorire l’integrazione.
L’Istituto, nell’ambito di una ricerca sociale che sta svolgendo a Mazara e tramite una sua stagista mediatrice socio-culturale, ha organizzato per loro un “giro turistico” nella città di Palermo con la guida della professoressa Eleonora Chiavetta, dell’Associazione “Italia Nostra”.
Dopodichè, le ha accolte nella sede di via Lehar per un rinfresco sotto i portici e in mezzo al verde. Un buffet all’insegna del rispetto delle altre culture e, soprattutto, frutto della disponibilità di tanti “amici” dell’Arrupe che hanno dimostrato di essere catena di solidarietà.
È stata una bella occasione di incontro: di quelli in cui ci si lascia reciprocamente qualcosa di sé, e in questo caso erano più universi ad entrare in relazione.
Loro ci hanno salutato con la gioia di chi si è sentito ospitato e noi, ora, sentiamo di aver costruito un ponte, di aver trovato altri “amici”.
Intanto, però, ringraziamo quelli che abbiamo qui: non è solo questione di torte e parmigiana, è molto di più. È una rete.
Loredana Brigante