La forza della memoria
“A vent’anni dalla strage in cui persero la vita i giudici Falcone e Morvillo, davanti a una scuola dedicata alla loro memoria, la mafia dimostra ancora una volta di voler colpire lo stato e il popolo italiano tutto mietendo vittime innocenti… Rispondiamo a questo vile atto unendoci sotto il nostro tricolore, facendo sentire forte la voce della legalità”: così recita un post pubblicato su facebook da un giovane nostro allievo in risposta, nell’immediatezza dell’evento, ai drammatici fatti di Brindisi.
Ma dopo tanti anni cosa rappresenta, per le giovani generazioni, il 23 maggio 1992? Qual è il valore della memoria ad esempio per chi, ai tempi della strage di Capaci, era poco più di un bambino? A chi consegneremo le numerose testimonianze di legalità di cui il nostro territorio sa essere protagonista anche in tempi difficili?
Ed ecco perché oggi prendiamo questa iniziativa: noi dell’Arrupe continuiamo a pensare che il ricordo, a costo anche di correre i rischi della retorica, sia un esercizio di civiltà a cui nessuno dovrebbe sottrarsi. Infatti, tenere viva la memoria di quel terribile attentato è importante per provare a costruire una società libera da condizionamenti mafiosi ma anche perché, come scrive Luis Sepulveda, “un popolo senza memoria è un popolo senza futuro”; su tale tema ci ritroveremo a breve con un’altra delle nostre iniziative.