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Iter sul welfare: conclusa la prima tappa

Si è conclusa la prima tappa dell’iter di studio e di riflessione operativa sul welfare che l’Istituto Arrupe ha lanciato per il 2010 insieme alla Caritas diocesana di Palermo, il CeSVoP ed il MoVI Regionale, con il patrocinio del JSN (Jesuit Social Network).
Sia il seminario del 26 gennaio su “Il welfare della comunità attiva” sia il relativo laboratorio di pratiche dal titolo “Pianificare strategicamente il welfare e costruire una governance per le politiche sociali” hanno riscontrato una massiccia partecipazione, in particolare degli operatori pubblici e del terzo settore, dei volontari e dei ricercatori sociali.
Molte le associazioni presenti, notevole la presenza dei giovani, a dimostrazione della vitalità e dell’interesse che, a Palermo e in Sicilia, ruotano attorno ai temi del welfare; per il laboratorio tenutosi l’1, il 2 e il 3 febbraio, infatti, sono previste altre edizioni poiché sono arrivate più di 100 richieste di iscrizione.
Nel primo dei 4 seminari proposti, Pietro Fantozzi (Ordinario di Sociologia Politica all’Università della Calabria – Cosenza) e Francesco Lucido (sociologo-dirigente A.S.P. Trapani e docente di Analisi delle Politiche Sociali alla LUMSA – Palermo) hanno avviato una riflessione sulle prospettive del welfare, a partire da un’analisi della crisi economica e culturale del Paese, in un contesto che si alterna tra locale e globale, consumismo e partecipazione, competizione e cooperazione, sussidiarietà e solidarietà. 
«Il welfare è un fatto complesso – ha detto, ai 120 presenti, p. Gianni Notari – ma bisogna cominciare a ragionare in termini di polis». 
Una “governance per le politiche sociali”, appunto, da costruire: non solo un ideale, ma anche l’oggetto di studio del laboratorio animato da Monica Puel, tra le massime esperte in Italia di formazione e conduzione di workshop di programmazione concertata basati sul metodo GOPP, focus group e lavori di gruppo.
Ai 30 partecipanti, che hanno lavorato sia in plenaria che in gruppo, sono stati forniti strumenti e tecniche per la progettazione sociale, ma il laboratorio è stato anche occasione di incontro e di confronto tra diverse realtà associative della Caritas e del CeSVoP.
Per “pianificare strategicamente il welfare”, come ha ricordato anche il professor Fantozzi nella sua relazione del 26 gennaio, «il terzo settore è essenziale; inoltre, due elementi devono stare insieme: solidarietà e competenza».